Memories

Foto Dania Gennai – Galleria Passaggi, Pisa.

(please scroll down for english version)

E’ un progetto iniziato nel 2009, in un periodo in cui l’artista viveva e lavorava in Germania, di cui è rimasta traccia nel titolo Körperland (terra dei corpi): corpo come “territorio” da esplorare; come “paesaggio mutevole” che si trasforma in relazione a come ci percepiamo e a come viviamo; corpo come “dimora” dell’io, involucro e confine dell’identità personale, quanto mai fragile al giorno d’oggi, nell’epoca della “modernità liquida” che caratterizza i nostri assetti sociali.

Per la personale presso Passaggi Arte Contemporanea a cura di Alessandra Ioalè viene prodotta una nuova serie di lavori, fotografici e scultorei, la serie Memories.

Memories è la parte acquatica di Körperland: “… la parte acquatica, più meditata e complessa, fluisce immersa in un’atmosfera intima e controllata, casalinga, di immagini sedimentate, che emergono con forza da fondaliincerti, vincendo l’inesorabile fascino di acque sconosciute, che tacciono e nascondono qualsiasi suono, qualsiasi corpo vi si immerga, e riportano sulla superficie increspata dell’acqua echi del nostro passato borghese, iconografie della nostra tradizione”. (tratto dal testo critico in catalogo di A.Ioalè)


Memories

The project started in 2009, when the artist was living and working in Germany, an experience whose traces remained in the title Körperland (land of bodies): the body as a “territory” to be explored; as a “varying landscape” that changes in relation to how we perceive ourselves and how we live; the body as the “home” of the self, both shell and border of personal identity, that nowadays is more than ever vulnerable, owing to the liquid modernity characterizing our social structures.

A new series of photographic and sculptural works, the Memories series, is produced for the solo show at Passaggi Arte Contemporanea curated by Alessandra Ioalè.

Memories is the aquatic part of Körperland: “… the aquatic part, more thoughtful and complex, flows immersed in an intimate and controlled atmosphere, homey, of sedimented images, which emerge strongly from the bottomless, winning the inexorable charm of waters unknown, who are silent and hide any sound, whatever body is immersed in it, and bring echoes of our bourgeois past, iconographies of our tradition, to the rippled surface of the water ”. (taken from the critical text in the catalog of A.Ioalè)