BIOGRAFIA

BIOGRAFIA
TATIANA VILLANI
SABATO 27 APRILE 2024
opening 10 – 20 no stop
Nei locali dello Studio Elisi, Via Verdi 34A, Livorno, viene presentata la mostra BIOGRAFIA dell’artista Tatiana Villani a cura di Anna Rita Chiocca.

more info: https://studioelisi.blogspot.com/2024/04/biografia-tatiana-villani-sabato-27.html

BIOGRAFIA
Tatiana Villani

testo di Anna Rita Chiocca

Siamo circondati da alieni, entità bitorzolute, esseri opportunisti abbarbicati sui muri e ibridazioni vagamente sgradevoli.

Con una mostra con questo titolo dovremmo quantomeno vedere il ritratto dell’artista da giovane o il percorso delle sue vicende più intime e significative. Invece no, ma non è un errore. Tatiana Villani si addentra nella vita passando per sentieri non facili. Affronta temi quali ibridazioni e meticciato, migrazioni e adattamenti, crea innesti tra naturale e artificiale, realizza disseminazioni arboree in aree ecologicamente significative, fragili e attraverso il significato conduce lo spettatore in luoghi perturbanti del nostro sentire, in spazi del rimosso. Se gli anni Novanta erano quelli del Post-human in cui l’arte contemporanea si è posta questioni riguardanti ibridazioni corporee, a distanza di trent’anni, quelle stesse tematiche per mezzo di progetti di Arte sostenibile o Eco-Arte si sono espanse all’intero Ecosistema.

Uno dei temi trattati nei suoi lavori precedenti è quello della migrazione intrapsichica ovvero la questione migratoria che si configura sostanzialmente in questione identitaria e territoriale, un “vissuto nascosto” connesso a differenti modi di sentirsi “separati da”.

Nata a Bergamo nel 1974 è cresciuta in provincia di Lecce, terra che lascia per proseguire i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 2007 al 2011 si trasferisce a Berlino. Da dodici anni vive e lavora a Viareggio. <>. La pelle di “Seed” 2023 enormi semi esplosi la cui superficie è percorsa da linee sinuose, grafie rugose spesso ibridate con materiali artificiali come pelliccia sintetica, lanuggine sintetica, poliuretano; la pelle della superficie dei vetri smerigliati di “Memories” 2015, da cui traspare un corpo segnato da alcune cicatrici. Una scrittura sulla pelle dei semi e dei corpi come testimonianza.

Connesso al concetto psicologico di dispersione, da alcuni anni affronta il tema delle disseminazioni vegetali. Il termine è tecnico della botanica per dire diffusione dei semi, ovvero la dispersione naturale dalla pianta madre ad opera di agenti esterni (acqua, vento, animali). <>

In mostra Tatiana Villani propone alcune sculture ceramiche ibridate a materiali artificiali o estranei al mondo vegetale: “Naturalia indoor” 2024 è composto di una serie di forme ceramiche le quali evocano funghi-esseri non appartenenti propriamente ai vegetali, fanno regno a sé e sono connessi tra loro- proposti in colori cangianti come le vesti di un Pontormo.

“Other.T1#” 2024 è una sorta di totem composto da enormi semi in germinazione, nati per mezzo di disseminazione per aggancio e cresciuti ibridandosi con batufoli di lana. Il video, “Seed and the others” 2024, ci conduce in una specie di paesaggio mentale ricreato artificialmente dalla percezione visiva indotta da un oggetto scultoreo Seed and the others appunto; una scultura ceramica composta di semi in crescita ibridati con pasta di vetro, una pelliccia sintetica, della lanuggine estranea. Nell’allestimento è presente una forma di giardino addomesticato, anch’esso estraneo al naturale andamento della disseminazione naturale, una presenza vegetale in vaso, dell’erba, la Festuca Glauca.

Adottando pratiche e medium differenti Villani opera con ciò che vive Bio appunto e costruisce relazioni tra aspetti a cui spesso non diamo attenzione, non guardiamo perché attratti da distrattoti più potenti o semplicemente rimuoviamo ciò che è difficile ammettere. Migrazioni, ibridazioni e adattamento del mondo vegetale sono parte della realtà al pari di quelle umane. La natura ha dovuto continuamente adattarsi agli innesti artificiali della civiltà umana, così come gli umani si sono dovuti adattare alla natura modificata dagli umani che li hanno preceduti.

Seppure non adottato dalla comunità scientifica mondiale come scala temporale geologica, la nostra Era è definita dal termine Antropocene, un’Era nella quale l’artificiale, prodotto umano, si innesta con il naturale a tal punto che non è più possibile separare i due aspetti. L’artificiale ci definisce, pensiamo soltanto ai giardini addomesticati, all’arte topiaria, alle selezione delle specie vegetali e animali fino alla modificazione genetica. Usiamo sovente termini come “natura incontaminata” ma sappiamo che non esiste. Anche i luoghi più lontani dalla civiltà industriale devono fare i conti con una forma di contaminazione.

L’adattamento all’artificiale, alle ibridazioni, alle migrazioni, la ricerca di sostenibilità ambientale connessi al “nascosto”, alla “separazione da” in qualche modo sono il tema di Biografia.