Casa Masaccio LAB
Tatiana Villani, Work in progress, 2013.
Tatiana Villani (1974, Alzano Lombardo) con la sua ricerca poliedrica racconta le modalità del rapporto tra uomo e ambiente socio-culturale, un contesto che negli ultimi anni è stato sottoposto ad una costante altalena di sollecitazioni, frizioni, rispecchiamenti e reciprocità tra la realtà offline e quella online.
Villani ha esplorato questo vasto campo di indagine con modalità partecipative, scegliendo di far parte di piccoli e grandi gruppi di lavoro, spesso multidisciplinari, e dunque lavorando sul concetto di comunità sia dall’interno, ovvero da agente di costruzione di legami e passaggio di saperi; che dall’esterno, garantendosi uno spazio critico.
Tra i suoi più recenti progetti “Logos”, nato nel 2012 dalla collaborazione con il collettivo Atypo, con l’hackerspace romano Unterwelt e con il vasto pubblico della Makers Faire, rivela i nessi tra tecnologia e conoscenza, ed evidenzia i passaggi da uno stadio di pensiero alla realizzazione tecnica. “Logos”, composto di un libro d’artista, una performance, un sito dedicato e un’installazione, analizza il logo dal punto di vista simbolico e mette al centro le questioni legate al copyright e ai brevetti, in contrapposizione al copyleft e l’opensource.
L’immagine scelta per ricordare la sua complessa articolazione rimanda a questa nuova e inevitabile connessione con la tecnologia per il mantenimento della socialità, ma al tempo stesso alle innumerevoli nuove frontiere raggiungibili grazie alla comunione delle idee.
Oggi che la nostra vita relazionale è strettamente definita dalle connessioni digitali abbiamo modo di guardare in modo nuovo al ruolo dei makers, alle comunità on line e alla possibilità di trasmissione di competenze garantite dal web.
Ricorda Villani: I makers sono tornati all’attenzione pubblica in questa crisi sanitaria, sia per la produzione di componenti per apparecchiature mediche che per lo sviluppo di sistemi opensource che possano aiutare a gestire l’emergenza e immaginare soluzioni per rendere il “dopo” sicuro e sostenibile.
In questo momento sono confusa, rimango in ascolto e cerco di rileggere il mondo sulla base di quello che ho amato a lungo e che dovrò rimodulare e forse stravolgere per lasciarlo sopravvivere. La condivisione per un po’ sarà a distanza, si partecipa in maniera smaterializzata.
Per vedere le immagini delle fasi progettuali ed espositive di “Logos”, come per un approfondimento rimandiamo al sito: https://www.tatianavillani.com/ita/logos