LOGOS
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Museo Archeologico

Maker Faire

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Il progetto Logos rimbalza tra i più vari periodi storici, tecniche artistiche e tecnologie.
Si propone un dialogo serrato tra l'hardware e il software, fra il libro d'artista come oggetto fisico e la sua espansione virtuale nel sito. Questa espansione, che rappresenta l'equivalente di un programma aperto, ma applicato al processo artistico, è l'open source di questo processo stesso.
Quindi il sito è la parte software del libro, la parte condivisa in rete; è la parte immateriale nella sua totale ambiguità, poiché ormai sappiamo che le “nuvole” sono in realtà capannoni di stoccaggio dati molto ingombranti.
La stessa ambiguità è trasposta nella configurazione hardware di Logos.
Il progetto viene esposto in un museo di archeologia creato ad hoc, che cataloga e conserva elementi eterogenei: i simboli disegnati, le lastre incise, il libro stampato in 3D.
Un ironico sacrario accademico della contemporaneità.

Tatiana Villani

Ripiano con guanti per sfogliare il libro
Mensola con disegni catalogati
Insieme del museo e dei visitatori.
Location Studio Gennai, Pisa
Teca con lastre
Immagine d'insieme del museo.
Una delle possibili configurazioni, per l'occasione presentata in versione ridotta